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Adattamento locale della metodologia TAAFE presso i siti pilota durante il periodo di pandemia Covid

Dalla fine del 2020, ma in particolare a partire dall’inizio del 2021, i cinque siti pilota del progetto (Municipalità di Treviso, IT, Municipalità di Feldbach, AU, Municipalità di Mössingen, DE, Municipalità di Žiri, SL e PSPPACA, Marsiglia, FR) hanno intrapreso il percorso di adattamento del modello TAAFE alle loro specificità locali prendendo le mosse dalle riflessioni effettuate nell’ambito del TRIO e del Gruppo di Azione Locale (GAL). In Italia, Francia e Germania ad emergere come prioritario è stato il tema della "comunicazione”, mentre in Austria è stato identificato quello dell’"invecchiamento attivo e sano" (associabile al più generale dominio "spazi esterni ed edifici" e "partecipazione sociale" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS). Il sito pilota sloveno si è invece orientato verso l’"Assistenza domiciliare e servizi" (associabile al dominio "Supporto comunitario e servizi sanitari"). Questo quarto comunicato stampa esplora le varie sfide che emergono da un inatteso uso di strumenti ICT nell’arco del progetto.

In primo luogo, tutti i TRIO hanno ampiamente modificato la struttura degli incontri rispetto a quanto originariamente previsto da modello, mescolando (nel caso di alcuni) o concentrandosi in modo pressoché esclusivo sulle video-riunioni (per altri). Tali incontri sono stati tendenzialmente accompagnati dalla redazione di verbali, come accaduto ad esempio in Italia e Germania. Non è tuttavia chiaro se gli incontri dei TRIO siano avvenuti riunendo in ogni occasione tutti i componenti, ovvero i facilitatori metodologici, i dipendenti del comune e i rappresentanti degli adulti anziani. Nel caso francese e italiano infatti, il ruolo di portavoce degli anziani è stato assunto da persone molto attive ed impegnate; in altri casi, la "concretezza", fattore che appare particolarmente significativo per garantire l’adesione degli over 65, non risultava sempre percepibile in questi momenti di incontro, disincentivando la partecipazione di alcuni rappresentanti dei cittadini anziani.

In secondo luogo, per quanto riguarda il ricorso all'uso della tecnologia durante la pandemia, esso si è spesso concretizzato nella forma di una combinazione tra diversi strumenti: non solo computer o affini, quali portatili, tablet e smartphone, ma anche tecnologie più elementari come telefonate e scambi di e-mail.

In Slovenia, il TRIO ha adottato principalmente videochiamate ed e-mail quali canali comunicativi preferenziali. La modalità di lavoro slovena è un buon esempio della sopra citata combinazione tra strumentazioni: tutte le riunioni del TRIO e quelle con gli stakeholders partivano infatti da un invito via e-mail per poi continuare con una videoconferenza. A seguito di ogni incontro, quanto discusso e gli eventuali accordi presi venivano messi per iscritto e inviati via e-mail. Modalità analoghe sono state adottate anche in Italia e in Austria. Il team austriaco è giunto a tal proposito a concludere che se da un lato gli incontri faccia a faccia facilitano un processo partecipativo aperto e accessibile a tutti (a partire dai contatti personali del membro anziano del Trio), dall'altro quelli virtuali mostrano l’indubbio vantaggio di poter essere organizzati con maggiore frequenza e regolarità. Al fine di risultare efficaci essi necessitano però di essere ben strutturati e non eccessivamente lunghi. Come altri pilot, anche quello austriaco conclude tuttavia che gli incontri faccia a faccia risultano più motivanti perché consentono una più immediata connessione con la dimensione pratica. La gestione italiana della fase di valutazione dei bisogni rivela un elemento interessante rispetto agli strumenti ICT e altre forme di comunicazione remota. Anche qui infatti si è rivelato indispensabile mescolare diversi canali di comunicazione: telefonate, informazioni e aggiornamenti sul progetto mediante file digitali, modelli per raccogliere informazioni inviati via WhatsApp o e-mail. Lo strumento da preferire è stato spesso “confezionato su misura” a seconda della persona o della tipologia di persone da contattare: per alcuni risultava sufficiente una telefonata, per altri alla telefonata si associava un mix tra messaggi WhatsApp e aggiornamenti tramite documenti digitali. In Francia, l’approccio “su misura” è stato sviluppato a partire dalla specificità del profilo dei soggetti da raggiungere, ovvero gli anziani gravemente marginalizzati e isolati residenti presso la "Pensione Familiare" e frequentanti il centro diurno "Le Manier".

In terzo luogo, i partner hanno identificato una serie di aspetti positivi delle ICT.

Per alcuni partner, gli strumenti ICT si sono rivelati capaci di sostituire gli incontri in presenza. Tuttavia, questo può verificarsi solo a seguito di una formazione specifica, come accaduto in Germania, o premurandosi che tutti i partecipanti abbiano familiarità con l’uso dello strumento scelto, come nel caso della Slovenia. Una volta acquisita una dimestichezza di base, le persone tendono infatti a considerare la soluzione tecnologica particolarmente funzionale perché più veloce, in grado di aumentare l'efficienza degli incontri, nonché ridurre i costi e i tempi. I partner austriaci insistono inoltre sull’utilità dimostrata della video-chiamata nel contribuire a sostenere la costruzione del gruppo in un momento di pandemia come quello affrontato, nonché nel condividere documenti, cosa che non si sarebbe verificata nel caso dell’uso esclusivo delle telefonate quale canale comunicativo. Tuttavia, le telefonate restano fondamentali per scambi più veloci e risultano una via particolarmente funzionale al raggiungimento di molti anziani, i quali tendono ad avere familiarità con il proprio telefono. Il team tedesco condivide tale considerazione, e mette inoltre in rilievo un aspetto interessante di tali riunioni virtuali: se organizzata in piccoli gruppi, offre a tutti l’opportunità di dare il proprio punto di vista in quanto l’attenzione tende a concentrarsi completamente sulla persona che parla. Il partner italiano propone una ulteriore riflessione su questo tema, sottolineando come le videochiamate scoraggino in parte il meccanismo che porta le persone a parlare contemporaneamente, o ad interrompere il parlante come accade spesso in presenza, nonché a monopolizzare la conversazione. In questo senso, incoraggiano per certi aspetti l'ascolto. Infine, anche i partner francesi condividono l’opportunità di trovare un equilibrio tra comunicazione telefonica e videochiamate, considerando il telefono semplice da usare, più diretto, informale e spontaneo.

Gli strumenti ICT possono tuttavia mostrare anche aspetti negativi.

Alcuni partner, quali Slovenia e Francia, rilevano come le tecnologie non siano sempre accessibili o agevoli da utilizzare per tutti i partecipanti, riferendosi a fenomeni quali l'analfabetismo digitale o l'assenza di computer o strumentazione analoga. Tale aspetto si è palesato principalmente in occasione del primo lockdown, dando vita ad una situazione paradossale: laddove il progetto TAAFE avrebbe dovuto creare un maggiore contatto con e tra gli anziani (con lo scopo primo di compiere una valutazione dei bisogni locali), la situazione pandemica ha spinto le persone ad un forzato isolamento, con la conseguente perdita di molti potenziali partecipanti. Un aspetto altrettanto negativo, seppur più sottile, viene suggerito dal partner austriaco, che mette in luce come il linguaggio del corpo risulti molto diverso online e nel faccia a faccia, incidendo profondamente sulle dinamiche di gruppo, rendendo ad esempio impossibili le conversazioni informali durante le pause, le quali contribuiscono significativamente a cementare le relazioni; lo stesso dicasi per le telefonate, come suggerito dal team tedesco. Ancora, mentre l'uso della tecnologia può essere considerato vantaggioso quando vi è già un gruppo formato, il TRIO Francese ritiene che sia piuttosto complesso stabilire nuovi contatti ed espandere una rete che dovrebbe fare leva sulla fiducia esclusivamente tramite videochiamate: gli scambi sono più impersonali, più estemporanei, e possono venir meno più facilmente.

In conclusione, è infine importante osservare, come evidenziato dal TRIO italiano, che alcune persone anziane tendono a considerare ciò che viene condotto mediante l’ausilio della tecnologia come "meno reale”, “meno importante" di ciò che potrebbe accadere in un "luogo reale", quale una sala di un ufficio comunale o un contesto pubblico. Ciò possiede ovviamente ripercussioni in termini di coinvolgimento, partecipazione, collaborazione, fiducia e condivisione degli obiettivi.



TAAFE_4th Press Release_IT
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